

Hnefatafl - Tavola del Re

CARATTERISTICHE GENERALI:
Numero giocatori: dueDurata: da 30 minuti a un paio d'ore
Materiali: Legno, pelle
Misure: 23 x 23 cm
Hnefatafl, che significa Tavola del Re in antico norreno, è un gioco asimmetrico di pura strategia giocato dai Vichinghi e dai popoli scandinavi e britannici.
Scopo del gioco:
A differenza della maggior parte dei giochi, in cui entrambi i giocatori hanno gli stessi pezzi, le stesse mosse e gli stessi obiettivi, quelli appartenenti alla famiglia “Tafl” sono sbilanciati avendo uno scopo diverso per ciascun giocatore, difatti il gioco rappresenta un assedio dove il numero degli Assedianti, è il doppio di quello degli Assediati.
Attenzione: in questo caso specifico, l'Assediante non può sostare in nessuna delle caselle del Castello.
Un po' di storia
Le sue origini non sono chiare, ma sembra che sia apparso durante il periodo vichingo, nel VII o VIII secolo d.C., in Scandinavia e in altre terre conquistate dai Vichinghi, come testimoniato dai reperti archeologici. Oltre al Hnefatafl, nel tempo si sono diffuse molteplici varianti andando a creare la grande famiglia dei giochi “Tafl” a cui appartengono quasi tutti quelli rinvenuti nella penisola scandinava, in Danimarca, nelle isole del Regno Unito e in Irlanda.
Il Tablut è la variante più documentata dei giochi della famiglia Tafl, è stata osservata e riportata dal botanico svedese Carl Linnaeus, durante la sua visita in Lapponia nel 1732 tra il popolo Saami. Linnaeus annotò le regole e la forma della scacchiera giocata dai Sami nel suo diario, scritto in latino, Iter Lapponicum.
Il diario fu tradotto in inglese per la prima volta nel 1811 da James Edward Smith, con il titolo Lachesis Lapponica: A Tour in Lapland. Quella traduzione conteneva molti errori, incluse delle regole del tutto errate per il Tablut. Da allora ci sono state altre traduzioni delle regole, poi testate nei tornei di Hnefatafl condotti da Aage Nielsen. Il gioco più equilibrato è risultato da una traduzione del 2013 (aggiornata nel 2015) fatta dal linguista finlandese, Olli Salmi.